sabato 13 luglio 2013

TRINITAPOLI: Sel chiede alla Giunta di dimettersi dopo il fallimento economico e politico

Gli accadimenti politici e le vicende amministrative dei gironi scorsi ci impongono di fare una seria riflessione sul futuro della nostra comunità.
Era atteso per domenica scorsa l’incontro del Sindaco con la cittadinanza.
Tale incontro si è rivelato subito una presa in giro nei confronti dei trinitapolesi.
Un buon primo cittadino aveva il dovere di scendere in piazza per raccontare la verità ai suoi concittadini ed invece abbiamo assistito ad una vera e propria sceneggiata con il solito copione fatto di piagnistei e dell’inutile quanto stancante esercizio di tentare di scaricare le proprie responsabilità sulle amministrazioni passate (salvo poi sfuggire al confronto pubblico con gli amministratori del passato che lui stesso ha accusato).
Insomma, abbiamo assistito all’ennesimo discorso pieno di bugie del Sindaco Di Feo.
Sono state citate opere pubbliche in corso di realizzazione (camelot, unra casas…) ma non è stato detto che quelle opere saranno realizzate grazie a finanziamenti ricevuti dalle passate amministrazioni che, al contrario della Giunta Di Feo, si sono adoperate per reperire risorse per il nostro paese.
Mentre l’amministrazione di centrodestra guidata da Di Feo ha vivacchiato per 24 lunghi mesi di soli annunci propagandistici sui mass media ed autoesaltazione di se stessa senza produrre nulla di concreto per la città.
L’unico pregio di che fino ad ora ha avuto questa amministrazione comunale è quello di aver aumentato le tasse ai cittadini trinitapolesi in un momento di grave crisi economica e sociale.
Tanto è vero che in appena due anni è stata aumentata l’IMU fino al massimo consentito, aumentata la TARSU del 50% senza nessun miglioramento del servizio, sono state aumentate le tasse perfino sui defunti e nonostante tutti questi aumenti, grazie ad una gestione allegra e poco oculata delle casse comunali, si è arrivati al punto (mai toccato nella storia di Trinitapoli) di non poter pagare più nemmeno i dipendenti comunali che, ormai da 15 giorni, sono in attesa di riscuotere lo stipendio.
Difronte a questo disastro il Sindaco, continuando a mentire, dichiara che la situazione è sotto controllo e che Trinitapoli si salverà grazie a lui e ai suoi discepoli.
Ma come intende salvarla? E con quali strumenti? Nell’incontro con i cittadini non è ha parlato. Forse perché si vergognava a dire che saranno aumentate le tasse?
Infatti, secondo quanto previsto nel piano di rientro, presentato nei giorni scorsi alla Corte dei Conti, la soluzione alla crisi finanziaria del comune è l’inasprimento della pressione fiscale fino al massimo consentito (aumento di tutte le imposte comunali IMU in testa) e la svendita del patrimonio comunale.
Esattamente le azioni che attuerebbe un qualsiasi commissario liquidatore.
Stando così le cose, appare evidente che non c’è più bisogno di mantenere in carica un Sindaco e la sua Giunta considerato che, con le proprie decisioni e con la mancanza totale di una linea di indirizzo politica, si è di fatto già dichiarato il dissesto dell’ente.
Sarebbe perciò opportuno, dopo aver fatto fallire il comune, dichiarare il proprio fallimento politico e lasciare finalmente la parola al popolo sovrano.

Sinistra Ecologia e Libertà- Trinitapoli


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