mercoledì 4 settembre 2013

TRINITAPOLI: E' una donna il nuovo Comandante della Polizia Municipale. Ma sulla nomina è bagarre.

E’ ufficiale, dal 1° settembre a comandare i vigili urbani di Trinitapoli c’è una donna: si tratta di Giuliana Veneziano, nominata dal Sindaco Francesco Di Feo con decreto del 30/08/2013 responsabile del 5° Settore della Polizia Locale.  
La neo Comandante sarò in carica per sei mesi, in attesa al Concorso di Comandante della Polizia Locale.
Ma sulla nomina della Veneziano è bagarre. 
Infatti, su tale nomina, che secondo il Sindaco è avvenuta in considerazione del titolo di studio della Veneziano, sono stati sollevati dubbi di legittimità dal Maresciallo Maggiore Pietro Panzuto che, in una lettera indirizzata al Sindaco ed al Presidente del Consiglio Comunale ha chiesto la revoca del decreto emanato dal Sindaco.
Le ragioni esposte da Panzuto nella lettera sono un mix tra la logica è il diritto. 
L'accusa mossa da Panzuto al Sindaco è basata sostanzialmente su due questioni: l'anzianità di servizio e la circostanza, verificata negli atti, che il Maresciallo Panzuto ha già ricoperto la funzione di Comandate della Polizia Municipale nel periodo estivo in sostituzione dell'ormai pensionato ex Comandate Cesareo Tango.
Nella lettera di Panzuto si legge: "...in data 03/07/2013 con determinazione gestionale n. 4 R.Gen. 322 Settore V Ufficio Capo V Settore del Comune di Trinitapoli, il sottoscritto veniva nominato sostituto per l’espletamento delle funzioni attribuite al Comandante della Polizia Municipale e Locale, considerato che “detto incarico deve essere conferito al Responsabile di Nucleo Sottufficiale più anziano, facente parte dello stesso Settore, come stabilito dagli artt. 7 e 8 del Regolamento di Polizia Municipale e Locale del Comune di Trinitapoli”;
- che a seguito di tale provvedimento, ma già dal mese di gennaio c.a., in assenza del Mar. Magg. Tango Cesareo, assicurava le funzioni di coordinamento nell’ ambito delle attività della Polizia Municipale e Locale del Comune di Trinitapoli;
- che in tale periodo il sottoscritto veniva contattato quotidianamente e frequentemente dal Sindaco o dai diversi membri dell’Amministrazione Comunale al fine di assolvere ai numerosi compiti derivanti da tale incarico, partecipando anche al fianco dello stesso Sindaco, sempre in qualità di Responsabile della Polizia Municipale, alle diverse manifestazioni pubbliche tenutesi nel periodo di sostituzione;
- che “inspiegabilmente” in data 30/08/2013 il Sindaco del Comune di Trinitapoli emetteva decreto con il quale affidava temporaneamente per mesi sei all’agente di Polizia Locale Giuliana Veneziano le funzioni di categoria superiore “D”, nominandola responsabile del V Settore di Polizia Locale;
- detto provvedimento del 30/08/2013, privo di parere tecnico, risulta del tutto illegittimo ed arbitrario in quanto contrario agli articoli 7 e 8 del Regolamento di Polizia Municipale e Locale di cui il Comune di Trinitapoli è dotato".
Ed in conclusione: " Pertanto si evince chiaramente come il decreto del 30/08/2013 appaia del tutto contrario al Regolamento di Polizia Municipale e Locale, ratificato dallo stesso Sindaco, il quale lo ha completamente ed inspiegabilmente ignorato e disatteso, violando inoltre una continuità e coerenza amministrativa che da oltre quarant’anni ha caratterizzato l’organizzazione del Corpo della Polizia Municipale del nostro Comune; difatti il recente passato è stato caratterizzato da avvenimenti analoghi che hanno visto prevalere il rispetto delle norme e del regolamento vigente.
Da tutto quanto esposto emerge che tale atto favorisce inspiegabilmente un dipendente, privo dei requisiti previsti e stabiliti dal citato Regolamento di Polizia Municipale e Locale, in danno di altri in possesso degli stessi e legittimamente maturati.
Difatti il sottoscritto ha maturato il diritto alla sostituzione del Comandante del Corpo per tutto quanto innanzi indicato.
Tale decreto appare “di parte”, in quanto infondato in fatto ed in diritto, essendo le norme in esso richiamate prive di una collocazione nel Regolamento che lo stesso Sindaco ha approvato.
Tutto ciò premesso il sottoscritto chiede
per quanto innanzi esposto la revoca immediata del decreto emesso dal Sindaco il 30 agosto 2013.
In mancanza il sottoscritto adirà le vie legali al fine di chiedere l’annullamento del provvedimento, oltre ai danni morali, materiali e d’immagine, procedendo inoltre ad informare tutte le autorità competenti con lo scopo di individuare le reali motivazioni di tali comportamenti".
Un attacco frontale molto duro nei confronti del Sindaco e della sua maggioranza per una decisione che, a parere dell'interessato, assume le sembianze di una decisione politica e non giuridica.
Cosa accadrà ora? Il Sindaco tornerà indietro revocando il suo provvedimento? Oppure si andrà avanti a colpi di carte bollate e di citazioni in giudizio?  

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