sabato 29 settembre 2012

Il ritorno dello zombie di Arcore sotto le spoglie del bischero di Rignano sull'Arno

Cari lettori, pubblico per intero una lettera aperta di Paolo Farinella che spiega molto bene i pericoli che corre la sinistra con personaggi come Renzi.
Una analisi che condivido appieno ed insieme un invito a reagire a tutti quelli che si sentono ancora di sinistra.


In una delle sue comparsate veneziane, il pus B.S. ha detto che «Renzi è dei nostri»; per essere più precisi ha detto che «porta avanti le nostre idee con le insegne Pd». E’ l’imprimatur definitivo. Capisco che il pus abbia tutto l’interesse a scompaginare le primarie e giocare alla rinfusa, ma le sue parole sono sincere perché esprimono la realtà: Renzi è il Berlusconino con tessera del Pd. Se questo partito ne è contento, affarucci suoi.
Lo scopo della sortita di Berlusconi-pus è evidente: lui vuole che Bersani vinca le primarie. Con lui, la gara elettorale sarà vecchio con vecchio, anche se il Pus è molto più vecchio, ma qui «vecchio» è una categoria trascendentale che non ha nulla da vedere con l’età anagrafica. In questo senso, Renzi è giovane anagraficamente. L’unico pregio a cui può aspirare, sebbene per poco, perché la giovinezza è una malattia che passa presto con gli anni. In senso trascendentale. Renzi è il «vecchio» ancestrale, colui che scansa le coerenze tra «sinistra» e «destra», tra «antifascista» e «fascista», per rifugiarsi nell’utero berlusconiano del «giovane è bello» (anche se decrepito), oppure del «fare concreto» contrapposto a «ideologia».
Ci sono volute un ventennio fascista, una guerra, una guerra partigiana, due ventenni di Dc, un ventennio di Craxi & C., e infine un ventennio scellerato di Berlusconi per concludere in bellezza con Renzi Matteo, berlusconetto della già fu sinistra? No! Grazie! Passo la mano. Costui vuole prendere i voti del Pdl, cioè vuole inquinare del tutto quel residuale che resta di ex sinistra, come se non bastasse la dose massiccia di berlusconismo che la sinistra ha ingoiato, rinnegando la sua storia, le sue radici e la sua origine. Se non c’è più differenza tra fascismo e antifascismo, allora noi non siamo in Italia, siamo su Mercurio, anzi sugli anelli di Mercurio in espulsione centrifuga.
Bastano Violante,  Veltroni e D’Alema a garantire «vita eterna» a Berlusconi, ma se ci si mette anche il Renzi, l’è finita, hari miei, l’è proprio finita! L’antifascismo non è voluttuario, perché è il fondamento stesso della Repubblica, e non si può stare nemmeno morti con Casini e Fini, cioè con i due massimi responsabili, insieme a Berlusconi, della distruzione del Paese e del ritorno in grande stile della mafia nel cuore dello Stato. La trattativa di cui quasi nessuno vuole parlare sta qui: la trattativa è Berlusconi e i suoi sodali che hanno portato in parlamento, mafia, ‘ndrangheta e camorra. Come si fa chiedere allo Stato di perseguire la mafia che lo Stato stesso ha trattato alla pari, cedendo terreno, potere e diritti? Dov’è il PCI di Berlinguer? Dov’è la DC di De Gasperi?
Un amico di Firenze mi ha scritto dicendomi che il Renzi ha fatto cose buone a Firenze e che è una testa che pensa. Rispetto tutte le opinioni, e non vivo a Firenze, per cui non so cosa abbia fatto. So solo che avendo una carica pubblica con stipendio pubblico, avendo promesso fedeltà al popolo di Firenze per quattro anni, se voleva partecipare alle primarie, onestà morale avrebbe voluto che si fosse dimesso da sindaco. Solo così avrebbe corso il rischio, in caso di perdita, di andarsene a cavar patate. La politica deve essere rischio reale e non finto: finché rischia con i soldi degli altri, Renzi è peggio di Berlusconi che corrompe tutti pur di fare gli affari suoi. Per il tempo che gira l’Italia con il camper, egli non farà il Sindaco di Firenze, ma lo stipendio lo prende lo stesso. Non è lecito! Né a lui né agli altri.
Sono questi i comportamenti che disgustano, oltre al modo di fare politica: non c’è peggior giovane di un vecchio che gioca al giovanilismo, e se c’è chi vecchio diventa, non c’è più vecchio di chi lo nasce lo resta per tutta la vita e oltre la morte; e Renzi lo nacque. Se il Pd sceglierà Renzi, sono affari suoi, ma ci rivedremo qui, chi ci sarà, e qualcuno dovrà chiedere scusa.
Bersani, poveretto, prova e riprova, ma non riesce a pettinare alcuna bambola nemmeno col casco e si trova a presentare un bilancio fallimentare: appoggio al governo responsabile di delitti di strage di popolo, sostegno al governo dei licenziamenti, appoggio ai ministri che dichiarano che il lavoro non è un diritto, in combutta con Berlusconi, Casini e Alfano in una maggioranza che diventa sempre più minoranza devastante nel Paese. Come può presentarsi agli elettori con queste colpe imperdonabili? Essi lavorano gratis per … altri.
Beppe Grillo, infatti, anche se un po’ in difficoltà, se ne sta pacioccone pacioccone alle «Setteshell» a prendersi il sole perché - questa volta sì - da destra e sinistra stanno lavorando per lui «con impegno». Nulla di quello che hanno promesso, hanno realizzato; al contrario aumenta la corruzione e l’occupazione del potere per il potere, come dimostra lo scandalo ultimo del Lazio e la sorpresa della Polverini che, tutta di bianco vestita, come Madonna di routine, cade dal pero e si sorprende che la sua maggioranza dilapida denaro pubblico, mentre taglia servizi e ospedali.
Dove è adesso il cardinale Ruini Camillo, che prima delle elezioni invitò a pranzo Berlusconi e Letta de' Casini per fare di tutto per fare vincere le elezioni alla Polverini a danno della Bonino? Dov’è il custode della morale pubblica, non ha nulla da dire? Si gradirebbe anche solo un telegramma con la parola «scusate». Chi ha votato Polverini e il suo sodalizio, come anche chi ha votato Formigone, membro dei «memores Domini» di Cl, cioè consacrato con l’olio della corruzione esistematica, sono complici e còrrei davanti alla coscienza degli Italianoi e anche a Dio, se credono.
Tutta questa gente non ha ancora capito che il Paese non li vuole più! Se ne accorgeranno e allora si svegliaranno dal sonno profondo. Ciechi e sordi sono incapaci anche di pensare una decente legge elettorale che non sia in funzione della loro vittoria immediata, senza alcuna cura di prospettiva per un Paese che, per colpa loro, sta affondando nel baratro del nulla.
Agli elettori, oltre all’indignazione, non resta che difendere la propria capacità di pensare e quindi di agire con coerenza etica, vivendo e comportandosi secondo i criteri che chiedono ai politici: la prima rivoluzione, infatti, comincia col cambiare «mentalità», instaurando nei propri comportamenti quotidiani quello stile che fa la differenza. Se rubo anche un euro non posso fare la morale a chi ne ruba mille; se evado le tasse non posso pretendere che non lo facciano gli altri; se cerco scorciatoie non posso pretendere che altri percorrano le vie più lunghe. Pensare con intelligenza è l’atto rivoluzionario più decisivo in questo momento, senza lasciarsi commuovere dalla giovinezza o dalla vecchiaia, ma valutando persone e programmi con i criteri dell’etica privata e della morale pubblica: è giusto? Non è giusto? Quali interesse persegue? Perché lo fa? Al suo posto io cosa e come farei?


Il Pdl è corrotto e i suoi figli cadetti, come «er Batman de Anagni», non fanno altro, in piccolo, medio e grande, che  quello che il loro signore e padrone, il pus Berlusconio, ha sempre fatto e continua a fare in grande. Povera Polverini! Chiede chiarezza! E’ fatta! Non è lei che ha approvato il progetto di un nuovo palazzo regionale tutto nuovo, dove sono previsti anche appartamenti con doccia per i consiglieri regionali? Vogliono anche risparmiare sull’acqua in casa loro e lavarsi anche a spese del popolo!

(Paolo Farinella-prete)

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